La più dolce storia economica italiana

 Nelle storie di economia, come nei romanzi, ci sono sempre i buoni e i cattivi.

Qualsiasi storia economica (intendo proprio economica, non finanziaria) possiede innumerevoli spunti di riflessione. La cosa migliore di queste vicende è che possiedono tutte il medesimo schema. Dapprima emerge una necessità, il protagonista si ingegna per soddisfare tale bisogno, la realtà economica si sviluppa tra successi e delusioni ed infine giungiamo alla conclusione a volte dolce e a volte amara. Quella di cui tratteremo oggi è fuor di dubbio una dolcissima vicenda. Nelle storie economiche non ci sono formule magiche o grafici di borsa. Non ci sono oracoli o analisti e neanche super poteri o leve finanziarie. Nelle storie di economia ci sono le doti di persone normali che, con abilità e fortuna, lavorano e offrono lavoro.

C’era una volta…

La storia inizia ad Alba nel 1942. Durante la guerra i tempi sono duri, la popolazione ha fame. Pietro apre un laboratorio per la creazione di prodotti dolciari. In quella zona del Piemonte sono facili da reperire le nocciole. L’esigenza della popolazione è soddisfatta con l’ingegno di creare una pasta altamente calorica con prodotti disponibili. Nel 1946 l’azienda è fondata con atto costitutivo depositato alla camera di commercio il 14 Maggio. Il prodotto è buono e ai piemontesi piace, perché non portarlo oltre i confini regionali? Di questo si occupa Giovanni, fratello di Piero. L’idea gli viene a Milano mentre vende tutto il carico che doveva consegnare ad un grossista direttamente ai consumatori. Non serve affidarsi a intermediari la pasta di nocciole sarà venduta direttamente e capillarmente. L’azienda cresce e con essa le sue strutture. Nel 1948 un’alluvione colpisce Alba ed il fango sommerge i macchinari. Pietro, Giovanni e tutti i dipendenti lavorano senza sosta per quattro giorni, alla fine del mese l’attività di produzione riprende senza alcuna traccia dell’alluvione. Nel 1949 muore Pietro, fondatore dell’azienda, il comando passa a Giovanni, ma entra a far parte della storia Michele, figlio di Pietro.

Il successo dell’azienda è segnato nel suo destino ma sotto la guida di Michele i connotati della vicenda diventano epici. La storia prosegue ancora ma come finale scelgo quello che la stessa azienda pone sul suo sito come inizio della leggenda.

“La mente creativa di Michele Ferrero non si ferma, da tempo sta pensando e sperimentando un prodotto adatto alle nuove esigenze dei consumatori che vivono più agiatamente e che sia commerciabile in ogni mercato. 
Nasce così nel 1964 la Nutella, conosciuta in tutto il mondo, diventata un fenomeno studiato persino dai sociologi, inimitabile ancora oggi.”

C’è qualcosa da imparare in tutta questa storia.

 Questo breve stralcio di una storia economica ed italiana lascia aperta la porta ad infinite riflessioni sulla natura benefica di un approccio economico-reale alle condizioni di vita della struttura sociale di un paese.

La miglior chiosa che si possa trovare, però, è offerta da uno dei protagonisti:

“Sa perché ho potuto fare tutto questo? Per il fatto di essere una famiglia e di non essere quotati in Borsa. Questo ha permesso di crescere con serenità, di avere piani di lungo periodo, di saper aspettare e non farsi prendere dalla frenesia dei su e giù quotidiani”.

                                                                                                             MICHELE FERRERO

A presto.

Emanuele

 

 

 

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