Professionisti: chi si isola affonda.

 La creazione di un tessuto professionale condiviso permette ai professionisti di ampliare i propri orizzonti lavorativi.

L’evoluzione del mondo professionale, come ovvio, è influenzata dalle necessità che la sfera economica palesa. E’ facilmente constatabile come lo stereotipo del professionista che, una volta arrivato in cima, difende ciò che ha conquistato come fosse un castello, sia fuori dal tempo. Sporadicamente ci si imbatte ancora in figure professionali del genere. Queste, con sforzi diretti o demandati  a dir poco esagerati, si pongono come unico interlocutore al cliente. Fin troppo semplice è immaginare quanto sia complesso soddisfare i bisogni professionali, qualsiasi sia il campo, di una sola rete di clienti.

Come detto alcuni professionisti nel tempo hanno sviluppato un approccio meno solitario è macchinoso. Ciascuno di noi, nella propria professione, possiede una specializzazione, dei mezzi e una rete di clienti. Creare connessioni e collaborazioni tra professionisti significa utilizzare gli stessi mezzi e la stessa specializzazione per più reti di clienti. Uno sviluppo di questo tipo permette di creare legami con i clienti più saldi, in quanto si risulta connessi per più punti, precisamente per il numero di professionisti che collaborano sul progetto. Non si impone al singolo professionista di andare oltre alla propria sfera professionale per “accontentare” l’interlocutore e soprattutto si ragiona su volumi esponenziali. Qui è nascosto il vero valore economico del processo. Chi decide di collaborare con altri professionisti non somma le competenze singole bensì le moltiplica. Questo in quanto alle singole aree si va a sommare una terza area che solo in maniera congiunta è possibile sfruttare.

Il valore aggiunto della condivisione professionale crea una crescita esponenziale.

La creazione di un surplus in termini di valore economico è lampante. Ogni giorno, ciascuno nel proprio ambito professionale, genera un potenziale economico che non viene sfruttato. Prendiamo un esempio banale. Quando vendiamo una casa non sfruttiamo il potenziale che la manutenzione dell’immobile esprime. Quando collochiamo una polizza auto non ragioniamo sul fatto che alle spalle ci sia un mondo di servizi dedicati. In termini più classici la consulenza sfiora innumerevoli mondi che però, per chi opera da solo, non sono esplorabili. Ci sono termini che da soli significano collaborazione tra professionisti. Uno su tutti è Welfare.

 

In definitiva l’evoluzione dell’esperienza professionale ci porta verso una realtà specializzata che possa contare su più figure che, a seconda del singolo caso, collaborino per ottenere un risultato ottimo senza generare per questo costi ulteriori, indispensabili quando ci si mette nelle mani di chi si addentra nei meandri di professioni non proprie.

A presto.

Emanuele

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