Vivo meglio e guadagno di più. Economia sociale.

La natura intrinseca dell’economia ci porta a constatare un reale valore sociale.

Esiste uno e un solo imprescindibile dettame da rispettare quando si parla di economia: generare valore. Quella che, ad una lettura superficiale, può sembrare una base nozionistica estremamente cinica, in realtà, cela il reale connotato sociale di questa materia.

Parlar di economia, oggi più che mai, rischia di essere anacronistico. La trasformazione del mondo economico, spazzato via da un approccio finanziario, si concentra sul profitto e non sul valore. Questo offre spazi immensi ad imperi di cartapesta che utilizzano il lavoro di molti per accentrare il guadagno nelle mani di pochi. La creazione di un tessuto, che dovremmo definire economico ma in realtà è solo finanziario, caratterizzato da un’oligarchia di profitto, soffoca l’arte di creare valore. In primo luogo occorre chiarire che valore e profitto sono due termini diversi e distanti. Chi genera valore opera una crescita costante e concreta, chi genera profitto, invece, può addirittura causare impoverimento, perdite o fallimenti.

L’economia sociale porta a galla tutte le esigenze di una vita lavorativa proficua e soddisfacente.

Esiste un movimento di reazione al sistema finanziario attuale che opera in termini economicamente sostenibili. Chi segue i dettami che analizzeremo ora persegue principi di economia sociale. Nell’immensa lista dei pregiudizi economici il termine sociale scatena i peggiori. Scarsa redditività, incompetenza, poca professionalità, volontariato sono solo alcuni dei falsi messaggi che vengono veicolati con questo ramo della materia. In realtà chi opera in ambito economico seguendo dettami sociali non fa altro che applicare quelle che chiunque definirebbe regole di buon senso. In primis si genera valore, questo significa che dal processo economico (produttivo, di consulenza, di trasformazione e così via) non vengano generate perdite per nessun soggetto.

L’importanza di questo fattore permette al sistema di creare ricchezza e non di trasferirla. Il secondo punto è quello legato alla catena retributiva. L’economia sociale, infatti, stabilisce un rapporto reddituale tra le mansioni che è indispensabile sia rispettato. Solitamente questo rapporto parla di una scala 1 a 8. In questo modo la retribuzione manageriale, a cascata, premia tutti. Il valore sociale è lampante se pensiamo a bonus produttivi od incentivazioni, queste vengono raggiunte grazie al lavoro di molti ma, troppo spesso, gratificano solo alcuni. Lavorando rispettando questi  schemi è facile capire come sia naturale una crescita esponenziale del valore economico.

 

Purtroppo è ancora poco diffusa la filosofia collettiva economica, mentre si continua a premiare l’individualismo finanziario, pratica, quest’ultima, proficua solo nel breve periodo. E’ infatti verificato come la condivisione di obiettivi lavorativi e di gratificazioni economiche straordinarie od ordinarie porti a tenori di vita più alti, migliori condizioni lavorative e maggior ricchezza nel medio-lungo periodo.

A presto.

Emanuele

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