Business plan: economia, cuore e cervello

La presentazione del progetto è spesso elemento discriminate tra successo e fallimento.

Alla base di qualsiasi progetto volto alla creazione di un valore economico sta la fase di progettazione. Questa fase, che a volte può occupare mesi di lavoro, trova compimento nella redazione di un business plan. In maniera molto sintetica il business plan è la stesura di un progetto imprenditoriale che rispetta un preciso canovaccio. Esso serve per presentare il progetto a chi ha interesse nelle sviluppo dell’attività: banche, sponsor, partner, finanziatori, fornitori e così via. Il documento si articola in tre parti:

  1. Parte espositiva – presentazione del progetto prodotto/servizio, della struttura aziendale, di come si desidera organizzare il lavoro e con quali obiettivi (mission).
  2. Parte analitica – in questa fase si analizza il mercato in cui si desidera ricavarsi uno spazio. E’ importante presentare dati riguardanti potenziali clienti, competitors e fette di mercato.
  3. Parte finanziaria – tutto ciò che riguarda la voce di finanziamento, il rendiconto finanziario ed il risultato economico atteso fino a 5 anni.

La realizzazione di un buon documento di pianificazione economica permette all’interlocutore di comprendere l’argomento di cui si parla quanto all’imprenditore di valutare il proprio progetto. Anche per questa ragione è indispensabile che il documento sia redatto in una forma semplice e comprensibile, senza tecnicismi od arzigogoli letterari.

Raccontare un progetto per convincere tre interlocutori distinti.

Operando una suddivisione più letteraria possiamo dire che un buon business plan possiede tre interlocutori diversi. Nella prima fase ci si interfaccia col cuore. L’apertura del documento presenta la Mission, cioè la descrizione astratta del sogno imprenditoriale, spesso risponde alla domanda “come si vuole cambiare il mondo con questo progetto?”. Si prosegue con la descrizione del prodotto/servizio elencandone doti e virtù, restando fedeli alla mission espressa. Questa fase si chiude con una sintesi generale sulla realizzazione del progetto e sulle metodologie scelte. La seconda fase deve parlare al cervello. Quindi si espongono tematiche più articolate come target di mercato, piani di marketing, indici di penetrazione dl mercato e analisi dei competitors. Infine occorre anche convincere il portafoglio. In ultima istanza si elencano i dati finanziari, parlando dei capitali che identificano la fase di lancio fino ai ricavi previsti fino al quinto esercizio.

La realizzazione di un business plan è uno tra i migliori esercizi economici da poter realizzare. Associa all’abilità espressiva la coerenza propria della materia economica. Purtroppo spesso viene visto come una semplice elencazione di numeri, in realtà è tutt’altro. Come espresso in precedenza parla a cuore, cervello e portafoglio, i tre interlocutori che, se soddisfatti, offrono le basi per un progetto vincente.

A presto.

Emanuele

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