L’economia riscopre la terra

Dietro al ritorno all’agricoltura dei giovani si cela un preciso meccanismo economico.

Negli stereotipi che ogni popolo ispira noi siamo legati indissolubilmente all’enogastronomia. Questo legame è antico e trae origine dalle immense possibilità e variabili che il nostro territorio offre. Scorrendo dall’Alpi a Sicilia [Cit.] le eccellenze, frutto della nostra terra, sono impossibili da contare. Il tema di oggi è proprio quello del connubio riscoperto tra economia e terra.

Il travaso demografico che ha spostato le attività produttive dal primo settore agli altri due durante gli ultimi quaranta anni pare essersi arrestato. I dati parlano chiaro, nel secondo dopoguerra abbiamo assistito ad un abbandono costante del primo settore, 70% della popolazione appena dopo il conflitto, che oggi conta meno del 30% del campione. Questo fenomeno ha subito un rallentamento e, anzi, oggi si muove in controtendenza. Osserviamo un ritorno alla terra sempre più in voga tra gli under 35. Come ogni evoluzione nata dai più giovani è fondamentale lo sviluppo tecnologico che esso porta. La digitalizzazione dei processi, la cura dell’ambiente, la salvaguardia del territorio, il valore terapeutico e formativo delle aziende agricole sono chiavi del nuovo fiorire dell’economia agricola.

Nel 2017 sono diverse migliaia le aziende agricole sorte a dare respiro specialmente alle economie del sud Italia (60% delle nuove aziende occupano territori dalla Campania in giù). Questo nuovo corso permette a sempre più giovani di trovare un canale lavorativo in cui far fruttare i propri studi. L’agricoltura, sfatando ogni più gretta convinzione, sfrutta materie nobili e disparate dall’economia alla scienza, dalla psicologia all’ingegneria. Proprio per questa ragione sta diventando componente fondamentale per tematiche di occupazione e sviluppo.

L’economia applicata all’agricoltura offre spunti importanti per lo sviluppo dell’economia reale.

Un altro punto, a me molto caro, che si evince da questo processo è legato alla concretezza che l’economia ricerca e ritrova. Dopo il palese fallimento di innumerevoli dinamiche finanziarie dal 1990 a oggi, tornare a ragionare di economia parlando di meccanismi e dati concreti offre ossigeno. L’agricoltura crea beni concreti e tangibili attraverso i quali è facile comprendere come possa contribuire allo sviluppo dell’economia reale. Poter parlare di questo tema e di sviluppo di un settore che lo incentivi è quanto di meglio potesse capitare al nostro Paese. Questo è un passo fondamentale verso l’abbandono di tutte quelle sovrastrutture finanziarie che soffocano lo sviluppo e non permettono la distribuzione della ricchezza.

Il ritorno a vecchi schemi economici che fanno della stabilità e dello sviluppo il proprio dogma pare la sola scelta sensata davanti all’attuale situazione politica, economica e sociale.

 

 A presto.

Emanuele

Mail 📧: emanuele.albertario@gmail.com
Mobile 1 📱: 331 9198261
Mobile 2 📱: 329 7859175
Website🌏: www.albertarioconsulenza.it

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *