ETS ed economia sociale

 La finanza ha soffocato l’economia e con essa tutti i suoi valori sociali.

Oggi più che mai sembra importante riportare al centro del discorso economico un preciso connotato sociale. Un’attenta osservazione degli ultimi trenta anni offre una visione precisa di come il sempre crescente approccio finanziario abbia preso il sopravvento sulla natura economica. Un esempio su tutti è il costante aumento dello squilibrio distributivo della ricchezza. Tutto questo appare come una situazione difficilmente modificabile e destinata ad un sempre costante peggioramento. Per fortuna un approccio economico-sociale corretto ci offre la possibilità di invertire la rotta.

L’Italia, con il processo iniziato nel 2017 di stesura della riforma del terzo settore, è, ad oggi, uno tra i Paesi che maggiormente si sta adoperando per creare circoli economici virtuosi. Ci siamo accorti, prima di altri, che uno Stato non può ambire al raggiungimento di traguardi prestigiosi se non ha cura dei propri cittadini. Per questo semplice principio è possibile intraprendere un vero e proprio percorso di evoluzione sociale che parte proprio dalle singole realtà. Sempre più lavoratori percepiscono reddito tramite una relazione lavorativa con ETS. Per effetto di questo aumenta li numero di coloro i quali vivono in meccanismi lavorativi controllati. Questo porta, ad esempio, a mantenere un rapporto massimo di 1 a 8 tra i redditi, il che significa che se la figura manageriale più pagata recepisce 8.000€ l’ultimo assunto non ne prenderà meno di 1.000€.

Occorre riuscire a sfruttare il potenziale del terzo settore per creare un modello economico valido.

Il mondo del terzo settore possiede un potenziale immenso. Esiste la concreta possibilità di renderlo voce positiva di PIL. Occorre però smarcarsi dall’anacronistica visione assistenziale e portare competenze manageriali tipiche del mondo Profit. Questo con il fine di generare circoli economico-sociali virtuosi, non per distribuire dividendi bensì per reinvestire in dinamiche dal forte impatto sociale il valore economico creato.

Il terzo settore è la speranza più concreta per il nostro Paese di risollevarsi economicamente, è la soluzione più concreta per le problematiche lavorative di giovani e meno giovani ed, infine, è l’unica possibilità che abbiamo per rendere equo il meccanismo distributivo della ricchezza.

A presto.

Emanuele

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