Settembre alle porte, ferie finite quasi per tutti, e società sportive alla ricerca di sponsor.
Il tema che trattiamo oggi è stagionale, come la granita sotto l’ombrellone, all’inizio dell’anno sportivo raramente le società hanno i conti in regola per far fronte alle spese di tutto il campionato e iniziano un’estenuante tira e molla con chi ha permesso negli anni precedenti di adempiere a tutti gli obblighi economici. Anche in questo caso le piccole realtà di paese pagano lo scotto di una scarsa famigliarità con l’argomento ed una filosofia un po’ romantica del “ci pensa il presidente che conosce il…” questo “il” esiste ancora ma spesso non basta, il campanilismo che spingeva gli abitanti di un paese a sostenere economicamente la squadra si sta annacquando, ed è per questo che risulta arduo ragionare a lungo termine.download
La soluzione, come in tutte le cose, è figlia dei tempi che si vivono: la vecchia concezione portava gli imprenditori a sovvenzionare le società sportive, non per questioni pubblicitarie, bensì per un appagamento personale nel legare il proprio nome ad una realtà importante per la comunità, oggi questo sentimento si spegne ma può essere rinvigorito con analisi un po’ più approfondite.
Ogni società sportiva, a prescindere dallo sport o dal numero di iscritti, presenta una caratteristica comune ossia un gruppo di persone, questo gruppo di persone ha esigenze comuni che portano ogni singolo membro a intrattenere rapporti economici con un numero molto elevato di persone: questo gruppo può avere un valore economico?
Assolutamente si.
Questo valore economico come può essere stabilito?
In questo caso occorre un’analisi più dettagliata, ogni società sportiva conta, oltre ad i membri, tutte quelle persone che creano un gruppo indotto (ad esempio famigliari e tifosi dei giocatori) tanto più è alto questo numero tanto più elevato sarà il valore che la società può spostare.
Il fulcro del ragionamento ricolloca la società dalla posizione di debolezza di chi ha la necessità di trovare fondi alla posizione di forza di chi può muovere clientela, in questo modo lo sforzo dei dirigenti sarà creare una società sempre più numerosa non più basare il futuro su elargizioni che per tradizione hanno sostenuto la squadra. Tra gli innumerevoli vantaggi che offre un approccio simile il maggiore è quello di offrire margini temporali in cui è possibile progettare il futuro con dati affidabili, la crescita di una società passa indispensabilmente dal fattore economico, gestirlo significa stabilire tempi e modi di sviluppo.
Le società che leggono questo cambiamento con fiducia e lo assecondano sono destinate a crescere, quelle che, viceversa, si irrigidiscono alla variazione dei tempi sono destinate a scomparire.
Anche per questo caldo lunedì di fine Agosto abbiamo finito.
A presto,
Emanuele.