Il periodo natalizio, per chi non è un lavoratore dipendente, aggiunge a spumante e panettone, a pandoro e regali una classicissima visita al commercialista, dove tra gli auguri si parla di recupero fiscale.
La chiusura dell’anno è l’ultima occasione per le “partite IVA” per poter operare sulle questioni fiscali legate ai versamenti in programma per l’anno successivo, sarebbe buona abitudine infatti ragionare sul proprio bilancio dell’anno in chiusura e valutare un’azione volta alla riduzione de carico fiscale, ma quali sono le mosse che un libero professionista o un imprenditore possono studiare?
In primo luogo abbiamo un super classico il versamento aggiuntivo sul fondo pensione, come abbiamo già spiegato, natalecon un massimale di 5.164,00 € per annualità è possibile destinare una cifra alla propria situazione pensionistica ottenendo così un annullamento del carico fiscale su tale cifra. Sfruttando il celebre adagio “a Natale siamo tutti più buoni” per chi volesse sfruttare la più altruista delle modalità di riduzione c’è la beneficenza, la normativa prevede una scelta a carico del donatore tra deduzione e detrazione, attraverso la quale, a seconda che la donazione venga da un privato o da un’azienda, si può beneficiare di un’agevolazione che indicativamente si attesta al 26% con un massimale di 30.000€ (in realtà le cifre variano a seconda di diversi fattori). Sempre per calarsi nel tempo natalizio, indossando barba bianca e cappello rosso, le spese per gli omaggi a clienti e fornitori sono trattate alla stessa stregua delle spese di rappresentanza, ottenendo in questo modo un totale scarico della quota IVA (per prodotti con costo unitario fino a 50,00€).
Questi sono i principali metodi utilizzati in questi giorni da chi, un po’ in ritardo, cerca una strada per diminuire la pressione fiscale che dovrà sostenere il prossimo anno.
Questo è stato l’ultimo articolo per il 2016, colgo perciò l’occasione per augurare un felice Natale ed un sereno anno nuovo.
A presto,
Emanuele