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Di motivi per i quali Alessandro dovrebbe riallacciarsi il casco in realtà non ce ne sono proprio.
Lui coi rally si è divertito da ragazzo, quando l’ho conosciuto in università ci portava su qualche stradina, meglio se sterrata, per dimostrarci che, se con gli esami non era il migliore, non aveva rivali al volante. E’ cresciuto e ha anche vinto come nel 2008 al trofeo Peugeot under 23, poi però la vita ti chiama a scegliere e lui, per il lavoro, ha scelto il dovere alla sua grande passione, chiariamoci non ha mai del tutto abbandonato il casco e i guanti, ma gli ha attribuito lo spazio che si dedica ad un vizio che si vuol perdere e che non si abbandona mai del tutto.
Come può perdere il vizio uno che di cognome fa Del Zoppo, figlio di quel Gianni che è stato pilota ufficiale Peugeot e che negli anni 70 e 80 ha vinto e scritto pagine importanti del rally nostrano, se poi per caso ti capita come mamma Pierangela Riva, campionessa italiana ed europea, caro mio i rally li hai nel DNA.
Alessandro è cresciuto in un ambiente impregnato di questa realtà, l’ho rivisto qualche giorno fa, abbiamo riso un po’ ripensando ai tempi dell’università e alle cavolate fatte con gli altri amici, ci siamo raccontati di come procedono le rispettive vite lavorative e di come stanno le ragazze a casa, tutto molto serenamente, fino a quando siamo finiti a parlare di corse: “Non corro più…” mi ha detto.
Ha provato a spiegarmi che servono gli sponsor per correre, ma non è solo una questione di soldi, che ci vorrebbe l’allenamento per ricominciare, ma in realtà è già in forma, che bisogna conoscere bene le corse, “…ma Ale tu ci sei nato per quelle gare… ti serve solo l’occasione…”.
Abbiamo finito la serata con la promessa che ci avremmo provato insieme, che avremmo ripreso la storia dal quel giorno in cui veniva premiato e considerato uno dei giovani di maggior talento del panorama rallystico. Questa non è una storia triste e non ha senso che lo sia, infondo non c’è alcun motivo per il quale Ale debba rimettersi al volante, se non che ogni cosa ha un posto e se ti chiami Del Zoppo il tuo posto è su una macchina pronto a frenare un attimo dopo, pronto a scaraventare chi di rally se ne intende a quarant’anni fa quando su quelle strade ci correva Gianni.
Perché dovrebbe essere una buona idea prendere parte a questo progetto? Prima di tutto perché buon sangue non mente, e in questo caso il sangue è proprio buono, poi perché correre è come andare in bicicletta, se hai il tocco non lo puoi perdere e se tutto ciò non dovesse bastare Ale è veloce… veloce per davvero!
A noi non resta che rendere concreto questo sogno, a lui tocca allacciare bene il casco e accelerare.
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