Ritorno economico alle botteghe

La cura artigianale ha ancora spazio nel mondo economico attuale?

Il tema economico di oggi è quanto mai singolare. Oggi parliamo di botteghe, anzi di ritorno alle botteghe. Per comprendere l’argomento  dobbiamo riavvolgere il nastro di decine e decine di anni. Torniamo al tempo di artigiani e famiglie di professionisti. La bottega era i luogo dove il cliente acquistava, commissionava o progettava il proprio prodotto. Un luogo dove cura e precisione si sposavano. Questo non ci suggerisce nulla?

In realtà questo concetto non è mai scomparso, la gran parte di chi il fine settimana fugge dalla città alla ricerca di pace e tranquillità, magari in qualche paesino di montagna, conosce bene il negozietto dove un artigiano intaglia il legno o la bottega alimentare dove tre generazioni collaborano.

Il mondo delle grandi aziende prende in considerazione questo concetto economico?

Pare assurdo ma alcune tra le più importanti realtà economiche, anche italiane, hanno scelto di ripercorrere questa strada. Zegna, ad esempio, non abbandonerà mai la possibilità di creazioni su misura. Ikea offre la possibilità di realizzare progetti d’arredo comodamente da casa fornendo le esatte misure della propria stanza. ”Spesa dal contadino” è un progetto da cui è scaturito un sito internet dove contattare e ricevere prodotti da allevatori e contadini sul territorio. Esiste, inoltre, una corrente economica, anglosassone, che da quasi un decennio professa il tramonto del  business legato al singolo punto di riferimento per acquistare ogni bene.

Eccellenze del made in Italy, dall’abbigliamento al cibo, hanno aperto veri e propri rami d’azienda dedicati al prodotto “su misura”. Stiamo abbandonando la politica economica dei volumi? Assolutamente no. Assistiamo, però, ad un mercato, ancora ristretto ma in forte espansione, che si rivolge ad una clientela particolare. Il valore economico di questo movimento pone l’accetto su temi legati alla singolarità dell’acquisto. Se pensiamo che il ritorno alla bottega sia dedicato esclusivamente a sartorie su misura, barbieri e alimentari bio ci sbagliamo di grosso. Fioriscono ogni giorno botteghe online che trasportano un progetto artigianale ad un livello globale. La potenza dei mezzi attuali permette a chiunque di possedere la propria “bottega” per pochi euro.

Adesso possiamo capire che la strada che questo movimento ci suggerisce unisce la tradizione della produzione artigianale, personalizzata e specializzata, alla comodità delle tecnologie moderne. Chi non vorrebbe poter ricevere a casa qualsiasi bene creato da un artigiano al posto che andarne a comprare uno creato in serie?

La consulenza può avere le sue “botteghe”?

Questa riflessione mi porta a ragionare sul mondo in cui opero, quello della consulenza. Penso che uno dei fattori critici di successo sia quello che porterà i consulenti, quelli che non devono vendere nulla solo mettere a disposizione la propria conoscenza, a considerarsi artigiani del proprio campo. Quindi potrei valutare l’idea di rendere il mio studio una bottega economica. Proprio perché il ritorno alla bottega, anche se non sarà mai realizzabile completamente, suggerisce la cura e la genuinità che il mondo economico tanto necessita.

A presto.

Emanuele

 

 

 

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