Bitcoin, tulipani e bolle di sapone

 Cosa si nasconde dietro allo stupefacente aumento di valore dei Bitcoin.

A livello finanziario il 2017 passerà alla storia come l’anno dell’esplosione dei Bitcoin. Il Bitcoin identifica una valuta digitale che possiede le stesse caratteristiche della moneta tradizione, ossia permette di effettuare transazioni. A differenziare questa valuta da quella comune è la decentralizzazione ossia la completa mancanza di un’autorità esterna volta a regolamentarne valore e scambi, compito adibito alle banche centrali.

Questa “moda” finanziaria ha preso piede gradualmente a partire dal 2014. Il dirompente aumento di valore (si parla di un +1500% negli ultimi mesi) costruisce le sue basi in due principi: uno finanziario ed uno economico. Il primo rappresenta la malattia del risparmiatore moderno ovvero la necessità di cercare un guadagno in tempi brevissimi. Il principio economico è quello che regola i beni di Giffen: ovvero beni che associano ad un aumento di prezzo un aumento di domanda. Il connubio di questi meccanismi spiega, almeno in maniera teorica, questa esplosione di valore. Siamo di fronte ad una soluzione già verificatasi numerose volte nella storia dell’economia, la prima volta nel 1637.

Tulipani e bolle di sapone.

Siamo in Europa nei Paesi Bassi dove la richiesta di bulbi di tulipano raggiunse un valore tanto alto da divenire il principale investimento del paese. Vennero infatti introdotti in Europa dalla Turchia bulbi di un fiore nuovo, sconosciuto, bellissimo . La classe media utilizzò i tulipani come attestazione di stato. La domanda di bulbi superava enormemente l’offerta, la borghesia desiderava tipologie di fiori particolari a cui poter dare il proprio nome.  Nel 1635 40 bulbi vennero venduti per 100.000 fiorini (un maiale veniva valutato 100 fiorini). L’ossessione per i tulipani spinse molti a vendere immobili per investirci. Essi venivano scelti perché acquistavano valore in maniera repentina. Nel 1637 la bolla speculativa scoppiò. Il valore dei tulipani crollò riducendosi di 10 volte, il panico fece il resto.  Così centinaia di olandesi videro la loro situazione finanziaria azzerata.

Il punto di vista offerto dalla storia dell’economia non ha dubbi: esistono moltissimi punti in comune tra tulipani e Bitcoin. Questa lettura coincide con un punto di vista molto più volto alla speculazione, quello di Warren Buffet, a detta di molti il più grande investitore vivente. A suo dire le prove che quella dei Bitcoin sia una bolla speculativa sono legate alla totale assenza di un asset che generi valore. Questo è un ulteriore punto di analisi. Non esiste alcun nesso o legame tra il valore dei Bitcoin e l’andamento economico finanziario se non il valore stesso. Parliamo di un meccanismo che si autoalimenta e che, proprio per questo è destinato ad interrompere la propria corsa in maniera brusca.

Personalmente la mia posizione, già critica verso una finanza che perde ogni legame con la concretezza dell’economia, non può che generare una visione negativa sulle criptovalute. Analisi storiche, economiche e finanziarie concordano, per una volta, sulla definizione di bolla speculativa quando si parla di Bitcoin. Oggi, più di ieri, è importante evitare di farsi ammaliare dalle sirene dei facili guadagni. Nelle bolle, infatti, dopo un enorme incremento di valore si assiste al crollo.

A presto.

Emanuele

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