Alchimia finanziaria: creare ricchezza dalla ricchezza.

La pietra filosofale, desiderio degli alchimisti per trasformare il piombo in oro, non esiste.

Oggi partiamo da lontano. Con alchimia si intende l’insieme di conoscenze e pratiche filosofiche ed esoteriche che sosteneva la trasmutabilità dei metalli vili in oro. La sua fine coincide con quella del Rinascimento, con il nascere del metodo sperimentale nelle scienze ed il conseguente tramonto delle pratiche magiche. In molti penseranno che queste teorie siano argomento anacronistico, forse però qualcuno, ancora oggi, in un certo senso, se ne occupa.

Il più semplice dei desideri che ciascuno di noi esprime è legato al possesso di qualcosa. Per questa ragione molte delle nostre azioni sono volte a guadagnare denaro. In sé già questo è un procedimento zeppo di contraddizioni in quanto desiderare denaro per comprare qualcosa equivale a desiderare una macchina per viaggiare, ossia confonde “mezzo” e “scopo”. Tralasciamo le sottigliezze. Il desiderio di ricchezza spendibile che seguiamo ha molto in comune con i procedimenti alchemici del passato. La ricchezza ha come origine azioni concrete, per quasi tutti deriva principalmente dal lavoro, ma può essere generato anche dallo sfruttamento di beni. A partire da un certo punto, alla fine del boom economico, si è creato il mito della creazione della ricchezza dalla ricchezza. Mi duole affermare che tale procedura non esiste.

Gli alchimisti finanziari difficilmente raggiungeranno lo scopo che perseguono.

L’alchimia finanziaria che permetterebbe al piccolo risparmiatore, con un normale lavoro di dipendente, tramite chissà quale processo magico, o di investimento, di trasformarsi in un nuovo “zio Paperone” è pura fantasia. Non esiste uomo sulla terra, questo senza timore di essere smentito, che abbia creato un impero economico tramite i soli investimenti finanziari. Alla base della ricchezza non c’è la ricchezza creata dal nulla, bensì capacità, idee, aziende, imprese, attività, innovazioni, doti, qualità, immobili e beni.

Chi ha creato ricchezza dalla finanza lo ha fatto perché ha avuto le doti, la fortuna, le capacità o il coraggio di convincere altri a fare ciò che lui diceva. In questo caso la ricchezza non è stata generata dalla ricchezza ma dall’attitudine a  portare altri individui sulla strada che si riteneva proficua.

Questa non vuole essere un’invettiva fine a sé stessa, volta alla denuncia del mondo finanziario, bensì una riflessione sull’importanza di comprendere che la ricchezza la si può creare solo con azioni concrete che, pur mutando nelle caratteristiche, sono le stesse da secoli. La finanza per non rischiare di trasformarsi in alchimia deve mantenere un’accezione limitata alla gestione della ricchezza. Perciò, in definitiva, se desideriamo un miglioramento nel nostro tenore di vita non dobbiamo pensare a quale prodotto finanziario sia indicato. Occorre, invece, riflettere su quale metodo abbiamo scelto per generare ricchezza.

A presto.

Emanuele

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